Omofobia a Torino, in 20 contro una drag queen: aggredita in pieno centro 'la Myss'

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    A raccontare l'episodio è stato Arcigay Torino: "L'ennesimo episodio di violenza ai danni della comunità LGBTQIA+"

    Aggressione omofoba in pieno centro a Torino. Il fatto è stato denunciato nella tarda serata di ieri - lunedì 8 gennaio - da Arcigay Torino con una nota: "lo scorso sabato 6 gennaio un gruppo di venti ragazzi ha aggredito la nota drag queen 'la myss' in pieno centro a Torino".

    "La performer, conosciutissima in città per le esibizioni che sono un vero e proprio tributo alla celebre cantante Myss Keta", si legge nella nota, "si trovava in compagnia di amici quando il gruppo di ragazzini poco più che adolescenti le si è avvicinato e l’ha aggredita fisicamente picchiandola, togliendole i vestiti e ferendo lei e le persone con le quali si trovava in compagnia sotto gli occhi dei passanti che hanno assistito inermi all’episodio".

    "Nel giro di pochi mesi ci troviamo ad assistere all’ennesimo episodio di violenza ai danni della comunità LGBTQIA+, un clima di odio che da nord a sud si sta manifestano in tante città del nostro paese, basti pensare ai saluti fascisti davanti all’ex sede del Msi ad Acca Laurentina proprio qualche ora più tardi", ha dichiarato Lara Vodani, presidente di Arcigay Torino, "quanto accaduto è l’ennesima dimostrazione che la comunità queer vive quotidianamente molteplici forme di discriminazione e violenza in un paese che non garantisce le giuste tuttele e pieni diritti a tutte e a tutti, due episodi che sembrano slegati, ma che hanno matrici comuni, il patriarcato e la xenofobia".

    "Fa riflettere il fatto che nessuna delle persone passanti si sia fermata a soccorrere la myss e il suo gruppo di amici e soprattutto l’affermazione della ragazza che invece di dare supporto e sorellanza alla vittima commenta con giudizio, è un chiaro esempio di quanto questa società abbia interiorizzato la cultura patriarcale e macista". Una ragazza del gruppo di aggressori avrebbe commentato dopo l'accaduto chiedendo cosa si aspettasse la drag queen uscendo di casa vestita con parrucca e mascherina.

    Le reazioni
    "L'anno nuovo è arrivato ma aggressioni come questa ci fanno tornare indietro nel tempo", così Alice Ravinale, capogruppo in Comune di Torino per Sinistra Ecologista sull’aggressione, "Le violenze omolesbobitransfobiche sono ormai all’ordine del giorno e vanno contrastate con fermezza da tutte le parti politiche, ma sappiamo che questo non avviene. Un linciaggio così brutale non è casuale, nasce in un clima che incita alla discriminazione per le altre persone: per questo ribadiamo che è necessaria una normativa contro i discorsi d'odio, perché le aggressioni sono la punta di un iceberg di una crescente cultura di intolleranza ed esclusione che la comunità queer sperimenta tutti i giorni sulla propria pelle".


    Fonte



    Cara Efe Ball, ma con tutti i politici e altre persone potenti che ti sarai portata a letto, chi vuoi che ti discrimini o che ti aggredisca?

    Il filosofo Mario Mieli scrisse:

    "A proposito del «fascino discreto dei pédés», alcuni compagni del Glh (Groupe de Liberation Homosexuel) hanno scritto: «Così come il movimento nero americano ha dovuto lottare anche
    contro la borghesia nera, che si opponeva violentemente alla rivolta dei ghetti e che mina la società bianca razzista, allo stesso modo non si può dire che qualunque omosessuale sia, a priori, dei nostri, anche se... Perché, se ogni omosessuale subisce la repressione sessuale, ciò avviene in modo diverso a seconda della sua posizione sociale, del suo condizionamento, delle sue idee; e che cosa fa al lavoro? e nelle sue relazioni quotidiane? La Francia giscardiana permette all’omosessuale di vivere, di sopravvivere dignitosamente, arcadicamente, nell’ipocrisia e nel camuffamento. Questo tipo di omosessuale inserito è tra i primi a opporsi alla nostra rivolta. Egli fa ugualmente parte dei nostri nemici».L’onere accecante della condanna interiorizzata, le condizioni di illibertà e di disperazione in cui vivono, inducono ancor oggi troppi omosessuali ad accontentarsi di una forma di adattamento qualunque, a sognare i vestiti, la casa e i sorrisi fascisti dell’«Uomo Vogue» (con il quale vorrebbero ad un tempo scopare e identificarsi), e/o ad aspirare al conseguimento di ulteriori diritti civili. Il sistema ne approfitta: «Il sistema è il gattopardo che ci spinge ad auspicare che tutto venga mutato, affinché tutto resti come prima>"


    Lo stesso lo si può benissimo dire di te e di tutti quei trans imborghesiti di destra, che negano spudoratamente che in questa penisola non ci sia alcun problema inerente le aggressioni omolesbobitransfobiche.

    Edited by CISALPINO - 31/1/2024, 19:23
     
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