L'ufologia vista da Panizza

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    Ufologia, il mio personale punto della situazione

    Di Stefano Panizza

    Lo abbiamo visto nel precedente articolo, l’ufologia è un mosaico di eventi e protagonisti, tale da rendere impossibile un esatto perimetro di competenze. Quindi, ogni ricercatore ha la “sua” ufologia e fa le sue legittime (ma pur sempre soggettive) considerazioni.

    Fatta questa indispensabile premessa, oggi mi diletto a fare il “mio” personale punto della situazione sulla faccenda. Sì, perché credo che chiunque, dopo decenni di studio, abbia il diritto e dovere di tirare delle somme. Ed ecco le mie, schematicamente.


    La “mia” ufologia


    È diventata un “calderone” che contiene una infinità di cose. Perché da una parte molte delle sue manifestazioni possono essere scambiate per demoniache e paranormali(solo per citarne alcune) tanto sono simili, dall’altra è il testimone stesso che attribuisce arbitrariamente l’evento di cui è protagonista ad una categoria piuttosto che ad un’altra.E, poi, come non ricordare i presunti rapimenti alieni, le mutilazioni animali, i cerchi nel grano, le incongruenze archeologiche, etc.

    L’insistere su una possibile interpretazione dei fatti, quella extraterrestre, in libri, film e quant’altro di mediatico esiste, ha fatto sì che nell’immaginario collettivo quella “è” la corretta chiave di lettura del fenomeno. Cioè, UFO vuol dire astronave extraterrestre. Se è vero, come disse qualcuno, che “una bugia ripetuta mille volte diventa la verità”, figuriamoci cosa può succedere quando si ha a che fare con una possibile verità (cioè l’ipotesi extraterrestre).Ma l’unico modo per accertare inequivocabilmentela realtà aliena in mezzo a noi è che una astronave o una creatura di un altro mondo scendanoe si facciano chiaramente vedere (negli altri casi l’ombra del dubbio rimarrà sempre). Il che non è successo (almeno che io sappia).

    Il fenomeno UFO è soggettivo, visto che risulta pesantemente filtrato dalla mente del testimone. Ma è anche oggettivo, perché sembra “scegliere” quando e con chimanifestarsi. Quindi, è difficile capire dove stia il confine (ma la soggettività sembra prevalere).

    Sa mimetizzarsi, tanto da evitare le manifestazioni di massa, e si presenta con aspetti tanto diversi quante sono le aspettative culturali del testimone (quindi, come fenomeno ufologico, demoniaco, paranormale, etc).

    I medesimi eventi si presentanofin dalla notte dei tempi, ma con caratteristiche diverse, tanto che ai giorni nostri si manifestano in modo molto più discreto che in passato (si vedono per lo più luci modeste, non oggetti strutturati).

    Gli UFO possono avere un impatto nella realtà fisica (si pensi alle tracce al suolo), apparire come un essere vivente, ma anche essere molto evanescenti, ai limiti dell’onirico.

    Anzi, sembranoessenzialmente, seppur non esclusivamente, comeimmateriali. Perché non provocano rumore, né un bang sonico pur muovendosi molto rapidamente, perché fanno manovre impossibili, perché appaiono e scompaiono istantaneamente, perché spesso sono invisibili ai radar.

    Il fenomeno UFO si mostra ridicolo nell’apparenza (si pensi alle mille forme in cui si può mostrare, spesso decisamente insolite) e nel comportamento (non interagisce, appare e scompare velocemente nel nulla). Stesso discorso per i presunti occupanti delle presunte astronavi, pure questi di aspetto tanto diverso quante sono le testimonianze. Non parliamo poi del loro modo di agire palesemente assurdo e grottesco. Quindi, c’è il forte sospetto di trovarsi di fronte ad un gigantesco inganno, dove le cose non sono mai come sembrano.

    Paradossalmente, la presenza di tante immagini fotografiche e video è diventata un boomerang. Perché risulta molto difficile individuare un falso documento e perché non si spiega come mai il “vicino di casa”, solitamente non troppo avvezzo alla tecnologia, non riesca a produrre immagini spettacolari (la risposta è banale, verrebbe da dire, perché non c’è nulla di spettacolare da riprendere).

    Visti i punti precedenti non può esistere una ufologia scientifica, perché la Scienza ha delle regole che l’evento ufologico non può rispettare (ripetibilità, prevedibilità, falsificabilità, etc). Per questo mi affranco dalle varie “percentuali” di casi inspiegati o spiegati. Come possono essere attendibili se non è possibile giustificarli scientificamente? Certo, non tutte le ipotesi hanno lo stesso grado di probabilità di essere vere, questo sì. Così come ritengo sensato che la maggior parte dei casi abbia una risposta ordinaria. Ma non replicando il fenomeno il dubbio rimarrà sempre. In ogni caso, si può fare una “seria” ufologia perché “serio” è l’argomento. Non per nulla, la tanto vituperata Chiesa, negli anni Settanta aveva istituito, grazie a Paolo VI, la scuola di “paranormologia”, guidata da padre Andreas Resch. Oggi non esiste più, chiusa con il pensionamento del prelato. Si occupava di strani fenomeni, come la “parabiologia” (le “guarigioni miracolose”), l’esoterismo e, ovviamente, di UFO chiamati “res inexplicatavolans”. Ora (forse) è rimasta la IV sezione della Congregazione per la Dottrina della Fede (l’ex Santo Uffizio).

    Cosa significa fare una “seria” ufologia?

    Affrontare la materia con i giusti “ferri del mestiere”. È indispensabile un’ottima conoscenza delle varie branche del “mistero” e, per quanto possibile, del mondo scientifico e storico.Un esempio chiarificatore può essere quanto mi è capitato alcuni anni or sono. Questa è la sua storia. È il 16 giugno 2015, quando vengo contattato via mail da madre e figlia di Salsomaggiore Terme. Chiedono spiegazioni su di un curioso fenomeno di cui sono state testimoni la sera precedente. Che in pratica, è questo. In direzione ovest, notano due luci poste in diagonale e di intensità differente. Ad un certo punto, una delle due perde luminosità, si sposta a sinistra e sparisce. Poi, dopo alcuni minuti, ricompare. E stavolta è l’altra a sparire. Cosa può essere successo? Diciamo che la durata del fenomeno mi spinge ad una spiegazione di tipo astronomico. Così, controllo le carte del cielo, per trovare conferma a quanto sospetto. E, cioè, che si tratti di Venere e di Giove. Ma come si può spiegare la perdita di luminosità e lo spostamento di uno dei due corpi? Nel primo caso, la presenza di un cielo parzialmente nuvoloso e di nubi di diversa consistenza che, in pratica, han fatto una velatura più o meno consistenza. E per lo spostamento? Qui, entra in campo la fisiologia e il così detto “effetto autocinetico”. Che significa che, quando si osserva per un certo periodo un oggetto piccolo e senza punti di riferimento (come una stella sullo sfondo di un cielo buio), alla fine darà all’osservatore l’idea che si stia muovendo (pur rimanendo, in realtà, assolutamente fermo).

    Occorre saper intervistare il testimone. Non si ha idea dei “danni” che può fare un intervistatore incapace. Sì, perché le domande devono essere “aperte” (del tipo, “come si presentava l’oggetto?” e non “che colore aveva l’oggetto?” per non instillare nel testimone l’idea, magari erronea, che avesse un colore, perché potrebbe essere stato trasparente). Ma anche intervistarlo prima di tutti gli altri, perché più il fatto viene raccontato maggiormente l’evento perde particolari acquisendone altri totalmente inesistenti (pur nella perfetta buona fede). E questo solo per fare alcuni esempi.

    È necessario una buona conoscenza della storia passata e recente dell’ufologia. Perché in questo modo si possono trovare delle costanti e scoprire se una determinata manifestazione fenomenica ha già trovato o meno una risposta esauriente (così si evita di perdere del tempo).

    Così come, lo ribadisco, è indispensabile conoscere bene le altre materie “misteriose” perché i collegamenti sono spesso presenti e significativi e possono inquadrare in modo più convincente un determinato fatto.

    È necessario essere al corrente delle mode del momento. Ricordo che, all’epoca del film “Incontri Ravvicinati del III Tipo”, ci fu una esplosione di segnalazioni. Il che è sospetto…

    Dove è possibile, occorre compiere delle analisi scientifiche. Mi riferisco a tracce fisiche, come campioni di terreno, o informatiche (video, foto).

    Occorre mettere in campo l’osservazione diretta del cielo. Sì, perché ormai questa non la fa più nessuno. Una volta, parliamo degli anni Settanta e Ottanta, gli ufologi erano anche ricercatori sul campo. Cioè, non si limitavano aintervistare i testimoni, ma istituivano anche campagne osservative del cielo. Cioè, si mettevano a naso all’insù ed osservavano. Ora l’ufologo è diventato un soggetto passivo, se così si può dire, nel senso che valuta solo quanto gli viene riferito. Ma questo è un grosso limite, perché c’è un “filtro” di troppo che può far perdere qualità all’evento. Insomma, se l’UFO apparisse direttamenteall’ufologo, la sua interpretazione risulterebbe più ponderata ed attendibile.

    A questo punto, cosa occorre fare?

    Se è vero che nessuna teoria soddisfa l’intero corpus del fenomeno, è pur doveroso tirare qualche conclusione. Perché sennò si rischia di girare in tondo, nel momento in cui ormai da tempo le testimonianze non aggiungono né tolgono qualcosa alla sua interpretazione.

    Quindi:

    Occorre concentrare gli sforzi sulle cause del fenomeno, consapevoli di muoversi in un terreno quanto mai infido perché ogni opinione sarà sempre indimostrabile, lasciando dunque meno spazioalle sue ingannevoli manifestazioni esteriori. Insomma, pensiamo soprattutto (seppur non esclusivamente) al “lampo”, non al “tuono”.

    Bisogna porre l’attenzione alle caratteristiche generali delle manifestazioni, non al singolo caso, sempre diverso dai precedenti. Perché sennò ci si infila in un labirinto che pare fatto apposta per depistare il ricercatore. Insomma, mi rendo conto che ci possono essere anche tracce al suolo e che “qualcosa” possa venir rilevato anche dai radar (e gli eventi sono talmente rari che guai a trascurarli). Ma quello che a me interessa è ciò che racconta “il vicino di casa”, perché è lui a rappresentare la stragrande maggioranza della casistica ufologica.

    La chiave di volta è il testimone, da cui tutto parte (e spesso tutto finisce). Quindi, è necessario capire chi sia, che caratteristiche psicofisiche abbia, chi sono i suoi antenati. In altre parole, più attenzione alla persona che a quello che dice.

    Veniamo al dunque

    Ed ecco la mia personalissima ed indimostrabile opinione sull’ufologia.

    Il fenomeno UFO è generato dal testimone stesso, cioè non esiste oggettivamente al di fuori della sua mente. Ma non si tratta di una allucinazione, anche se gli effetti paiono i medesimi, perché solitamente il soggetto è sano ed equilibrato. Però, ad un certo punto, succede qualcosa che… tac… ecco che inizia a vedere ciò che nessun altro riesce a notare (la ben nota selettività).

    Ma che cosa fa scattare questa fase? Qui, il discorso si fa ancora più complicato ed opinabile. È qualcosa? O qualcuno? O il testimone stesso?

    Un particolare, invece, mi sembra ragionevolmente condivisibile. Ogni fenomeno ufologico (ma anche tutti i fenomeni misteriosi) producono nel soggetto che li percepisce una forte emozione, positiva o negativa che sia. Ma sempre di emozione si tratta.

    Che sia questa la chiave di volta dell’ufologia? Ricordo che l’emozione può essere definita una “intensa energia”. A che pro, dunque, la sua produzione? Per qualcosa? Per qualcuno? O è il testimone stesso che ne ha bisogno? Ed è su questo punto, che io credo si debba indagare.

    Ma, naturalmente, come sempre, questa è solo la “mia” ufologia…


    Fonte: https://www.federazioneufologicaitaliana.o...onale-opinione/
     
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    Interessante punto di vista che fa riflettere molto.
     
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    QUOTE (Gianluca C. @ 9/8/2021, 10:43 AM) 
    Interessante punto di vista che fa riflettere molto.

    Sì.
    Si coglie che Panizza senza dubbio ha lunga esperienza in questo tipo di ricerca.

    Sarebbe interessante sapere se ci sono stati degli episodi particolari che hanno contribuito a fare sorgere in lui l'idea che dietro ai diversi fenomeni vi sia una origine comune ...
     
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    Piacerebbe parlarci di persona.
     
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    Dallo stesso sito, un esempio di indagine condotta da Panizza:

    Salsomaggiore Terme: cosa accadde quella notte?

    Mi trovo in uno splendido attico che regala un’altrettanta splendida vista aerea di Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. Sono in compagnia di una signora che ha da raccontarmi una storia davvero strana, anzi, devo dire una delle storie più strane che abbia mai sentito.
    “Siamo a luglio 2006. Lo ricordo bene perché erano in corso i Mondiali di Calcio. Più o meno è l’una di notte e sto guardando alla televisione.

    Ad un certo punto sento un rumore fortissimo che sembra quasi voler entrare in casa, da tanto è vicino, e che mi fa letteralmente sobbalzare sul divano. Proviene dalle mie spalle, idealmente poco al di fuori della finestra che da su un piccolo terrazzino. Come definire questo rumore? Mi ricorda un motore, ma non di un’auto, piuttosto di un macchinario. Mi alzo per controllare. Purtroppo ho appeso un lenzuolo dal bordo inferiore del tendone che ripara l’apertura, così non ho la vista del balcone.

    Sono confusa.

    Ad un certo punto, sento un <botto>. Poi il rumore inizia a mutare. Da forte e fastidioso, si trasforma in una sorta di sfregamento di catenine da collo, che non disturba più come prima. Poi, a poco a poco, il suono si spegne.

    Purtroppo sono in casa da sola e non mi fido ad andare sul terrazzino a controllare (e non ci sono gli altri condomini, a luglio via per le ferie). Anzi, ora la sorpresa e l’incertezza dei primi momenti si è trasformata in terrore! Chissà cosa c’è sul balcone!

    Esco dalla porta di casa e mi fermo sul ballatoio. Da lì chiamo il 113. Ma non risolvo il problema perché l’operatore mi inviata a controllare, prima di inviare una forma di soccorso (Nda curioso il comportamento del telefonista…). Decido di lasciar perdere perché non ho nessuna intenzione di muovermi da dove sono. E così rimango lì tutta la notte e senza chiudere occhio, nonostante il silenzio tombale che regna nel condominio”.

    Iniziano le sorprese…

    “Come albeggia, rientro in casa. E la paura mi torna d’incanto. Perché sul bordo del tendone sono apparsi due anelli neri, paralleli e perfettamente circolari. Poi, nella loro parte centrale, campeggia un cerchio scuro. Insomma, sembrano proprio due occhi che mi fissano!

    Ma stavolta mi faccio coraggio ed esco sul terrazzo a controllare.

    Sorpresa!

    Il piano che ogni mattino ritrovo pieno di foglie da raccogliere, è completamente pulito. Mi chino a controllare le mattonelle per trovare un residuo di qualunque cosa sia stata presente la notte prima. Non c’è proprio nulla! Mi accorgo però di alcune graffi e di una lunga crepa. Sono sicuro che il giorno prima non ci fossero, anche i graffi, che sembrano di poco conto, perché ogni mattina lavo ogni singola mattonella.

    Sono molto perplessa ma mi tranquillizzo perché il fenomeno sembra davvero finito.

    Il tempo passa e a poco a poco gli <occhi> spariscono”.

    Il mistero si infittisce…

    “Un giorno si mette a piovere e vicino al soffitto comincia ad allargarsi una macchia di umidità. Chiamo un muratore. <dipende dal camino, dove si è aperta una grossa crepa>, sentenzia.

    Non riesce a spiegarmi, però, che cosa possa averla provocata. Rimango perplessa. Ma lo sono ancor di più perché ora sul tendone sono apparsi quattro cerchi bianchi paralleli e collegati fra di loro da una striscia. Si stagliano contro… ehm… lo sporco che da tempo lo impregna.

    La cosa curiosa è che la tela si bagna ma non all’interno dei cerchi. E da allora sarà sempre così (NdA il cerchio di sinistra, rispetto a chi guarda, appare leggermente meno definito). Solo se piove molto si forma al loro centro una piccola macchia di umidità che man mano si allarga. A proposito di sporco… dentro al cerchio non si deposita mai!“.

    Inizia l’indagine…

    Proviamo a schematizzare per cercare di capire cosa possa essere successo.

    Il “fatto” è costituito dal rumore simile a quello di motore, dal <botto> e dal suono di catenine.

    Un probabile collegamento ad esso sono gli <occhi> ed i cerchi sul tendone, il terrazzino pulito e le crepe.

    Un possibile nesso, la crepa nel camino.

    Ho consultato la casistica degli avvistamenti ufologici avvenuti a Parma e provincia di quel periodo ma nessun caso è presente per l’intero 2006 a Salsomaggiore Terme.

    A questo punto l’unica spiegazione di tipo convenzionale che mi viene in mente è quella del “drone”. Ricordo che si tratta di un piccolo velivolo aereo telecomandato a distanza, che genera un forte rumore e le cui pale in rotazione possono spazzare via quanto di leggero è depositato sul terreno.

    Anche se, a pensarci bene, la presenza di droni in ambito civile nel 2006 mi sembra piuttosto inverosimile.

    Comunque, abbracciando questa ipotesi, potrebbe essere andata così:

    “il drone arriva (forte rumore), va fuori controllo e colpisce il camino (<botto>), cade sul terrazzino (crepe) e poi riparte”.

    Questa teoria non riesce però a giustificare alcune, anzi, troppe, evidenze.

    Se l’urto con il camino è stato talmente forte da danneggiarlo, come è possibile che la macchina abbia potuto ripartire e che non abbia lasciato sul terreno qualche pezzo di meccanica o di telaio (terreno, tra l’altro, colpito a sua volta, tanto da rovinarlo)?

    Inoltre, la distanza fra il camino ed il bordo del tetto che sporge sul terrazzino è di alcuni metri. Ora, le tegole lungo il percorso non sono state danneggiate. A questo punto i casi sono due.

    Prima situazione, l’urto è stato talmente violento da far saltare l’apparecchio direttamente sul pavimento. Questo, però, cozza con la considerazione fatta sopra ma anche con la mancanza di tracce d’urto contro il muro del parapetto, poco distante dal’ipotetico punto di impatto sul pavimento, e di trascinamento sul quest’ultimo. Insomma, l’energia cinetica doveva pur scaricarsi in un qualche modo e lasciare dei segni visibili.

    Seconda situazione, il macchinario era talmente leggero da essere scivolato sul manto di tegole. Obiezioni: in questo caso, non avrebbe avuto la forza per danneggiare né il camino, né il pavimento (ricordate le crepe e i graffi?).

    Poi, la testimone parla di un forte rumore e poi di un suono più delicato. In altre parole, non pare esserci stato il frastuono della ripartenza (simile a quello di arrivo).

    Inoltre, almeno ai giorni nostri, se l’operatore perde il controllo di un drone, questo non precipita, ma si libra a mezz’aria. Quindi, se è caduto, significa che era presente un guasto, pertanto mai avrebbe dovuto rialzarsi.

    Mi chiedo anche, a quei tempi da che distanza erano telecomandabili? E lo si poteva fare pur sparendo dalla vista dell’operatore? Ricordo che, nel caso in questione, si tratta di una mansarda, quindi di un appartamento posto all’ultimo piano di un palazzo e l’apparecchio, nella caduta, era sicuramente sparito da qualunque visuale circostante.

    Rimane, poi, poco comprensibile che cosa ci facesse un drone sopra un’abitazione privata a salsomaggiore ed all’una di notte.

    Naturalmente, in questa ottica, non hanno alcun senso neppure le apparenze tondeggianti sul tendone e le relative caratteristiche, né come collegamento ai fatti, né in senso assoluto. Da quest’ultimo punto di vista, infatti, come mai è ancora presente e distribuita in forma circolare una sostanza che appare come idrorepellente?

    Il parere dell’esperto…

    A questo punto non mi rimane che parlare con chi i tendoni li tratta per mestiere. Gli mostro la foto dove si palesano i quattro cerchi.

    “Io credo che siano il risultato di getti di aria molto calda. L’alta temperatura, infatti, contrae le fibre sintetiche della tela. In questo modo essa non assorbe più nulla, né acqua né sporco e spiegherebbe anche le forme circolari. Anche se non ho idea di cosa possa aver provocato questo fenomeno. Non si tratta sicuramente di spruzzi di olio perché questo lascerebbe il segno della sua colata verso il basso. Sulla striscia biancastra che unisce i quattro cerchi, potrebbe trattarsi del risultato di acqua residua che si deposita quando il tendone viene richiuso. Si tratta, però, di un fenomeno temporaneo perché non è che piove tutti i giorni e quindi, a tendone aperto, il liquido evapora. Sinceramente non ho mai visto nulla del genere“.

    Le conclusioni…

    La spiegazione, nella sostanza, complica ancor di più la faccenda svoltasi a salsomaggiore, perché risulta evidente di come un drone, che ha un motore elettrico, non possa generare flussi di gas caldo (in ogni caso rimarrebbe da giustificare la sequenza di quattro cerchi equidistanti posti sulla stessa linea).

    Un aiuto per capire cosa sia davvero successo potrebbe forse venire dall’analisi dei campioni di tela. Ma la signora non sembra interessata. “Quella notte è capitato qualcosa di strano, anche se non ho idea di che cosa si sia trattato. E non ho bisogno di esami chimici per esserne sicura”.

    Il caso di Salsomaggiore, dunque, rimane senza una reale risposta.


    Fonte: https://www.federazioneufologicaitaliana.o...e-quella-notte/
    (l'articolo originale è corredato da foto)
     
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    Mi sembra un fenomeno strano ma da qui a parlare di ufo ce ne passa.
     
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    Nella pentola di Panizza bolle qualcosa
     
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    A ottobre è prevista la pubblicazione di un novo libro del nostro. Il frutto di anni di lavoro, fra letture, ricerche e stesura
    Esporrà le sue teorie quanto a "due domande fondamentali:
    - esiste un filo conduttore che lega i fenomeni misteriosi, in particolare quelli ufologici, spiritistici e demonologici?
    - se sì, che cosa può significare?"
     
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    Ultimamente di ufologia non mi sto interessando, ciò non significa che non mi sia fatto un idea in merito, ma solamente è che il settore non mi appassiona più come una volta.
    Ipotizzando che l'universo abbia la forma geometrica di un ipercubo quadridimensionale, chiamato tesseratto, è plausibile che al suo interno esistano altri universi paralleli al nostro o completamente differenti, con forme di vita sia umanoide che non.
    Rimasi scioccato qualche anno fa quando al telegiornale dissero che gli scienziati avevano scoperto una serie di pianeti simili al nostro tutti vicini l'uno dall'altro.
    Quindi con acqua, e dove c'è acqua c'è vita. Difatti io dico sempre che ""Dio"" è nell'acqua.
     
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    Nemmeno io seguo l'ufologia al momento
    Ho portato la news perché la teoria mi sembra interessante anche se non originalissima, e il Panizza credo sia un genuino, non uno che si atteggia
     
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    CITAZIONE (quarantOTTO @ 21/9/2023, 13:20) 
    e il Panizza credo sia un genuino, non uno che si atteggia

    Potrai pur essere genuino, ma la genuinità non è un requisito per stabilire la veridicità scientifica dell'esistenza di altre forme di vita alla nostra, se esse siano arrivate sulla Terra, oppure se gli oggetti volanti non identificati abbiano un origine extraterrestre. E qui viene il bello, per modo di dire: esistono un infinità di dichiarazioni fatte da esperti militari di diversi paesi che affermano di averli visti, o piloti di get. Quindi le prove visibili non mancano, c'è solo da stabilire in maniera scientifica se siano il frutto di qualche congegno segreto in uso a qualche esercito militare, o se siano velivoli spaziali extraterrestri.

    Edited by CISALPINO - 21/9/2023, 15:37
     
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12 replies since 8/9/2021, 07:54   113 views
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