Bufera su Michetti per Shoah

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    Un articolo sulla Shoah pubblicato nel 2020 sul sito dell’emittente radiofonica Radio Radio attira la bufera su Enrico Michetti. Il candidato a sindaco del centrodestra per Roma, pur esprimendo “massimo rispetto” per le vittime dell’Olocausto, si domandava “perché la stessa pietà e la stessa considerazione” non venisse rivolta, ad esempio “ai morti ammazzati nelle foibe” o “nei campi profughi”. Poi, in un discorso più ampio, azzardava: “Forse perché non possedevano banche, forse perché non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta...”. Un passaggio che gli attira feroci critiche, dal dem Emanuele Fiano a Carlo Calenda.

    “Ripetere i luoghi comuni dell’antisemitismo non è tollerabile”, attacca il leader di Azione. E la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, punta il dito: “Le parole di Michetti sono pericolose e nascondono un inquietante pregiudizio”. Ancora più dura la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni: “Il pensiero che le nostre istituzioni cittadine siano guidate da persone il cui pensiero è intriso di pregiudizi fa tremare”. Un tornado investe la corsa di Michetti al Campidoglio.

    Lui a stretto giro chiarisce che “la Shoah è stata unica nella sua disumanità contro uomini e donne che non avevano nessuna colpa, il punto più basso della storia”, “ricordare altre tragedie della storia non aggiunge o toglie nulla”. Ma ormai quell’articolo, rilanciato dal Manifesto e da Open, è attualità politica. “Si vergogni”, tuona Fiano puntando il dito contro il “peggiore patrimonio dell’antisemitismo”. Da FdI ribatte, tra gli altri, il deputato Paolo Trancassini: “Da sempre la sinistra strumentalizza tutto e tutti pur di delegittimare l’avversario politico ma se ora arriva a farlo perfino con il moderato candidato di centrodestra, vuol dire che ha davvero paura di perdere a Roma”.

    Nello stesso giorno, mentre infuria la polemica, Michetti propone Guido Bertolaso come commissario ai rifiuti e al Giubileo per Roma, incassando la sua disponibilità a rimettersi in gioco, in un ruolo istituzionale, per la Capitale: “se il presidente del Consiglio riterrà opportuno che io debba lavorare per la mia città, non mi tirerei certo indietro”, risponde l’ex capo della Protezione Civile. E Matteo Salvini esulta: “Roma e l’Italia hanno bisogno di persone come lui”.

    In piena campagna elettorale, con i riflettori sempre più puntati sul posizionamento del M5s nella Capitale, l’abbraccio tra il Pd e il Movimento diventa realtà anche nel terzo Comune più grande del Lazio: Guidonia Montecelio. “Un altro piccolo passo nella costruzione di un campo largo del centrosinistra”, commenta il segretario dem del Lazio Bruno Astorre che ora guarda con attenzione alla partita del Campidoglio. Il bacino elettorale di Virginia Raggi, seppur fortemente ridotto rispetto al 2016, pesa per il 19% nell’elettorato romano, una fetta di consensi che fa gola tanto a destra, quanto a sinistra. Esclusa la possibilità di un bis al Campidoglio, l’impegno politico della sindaca non si fermerà: è stata la più votata nel comitato di garanzia nel M5s e qualcuno nel Movimento ora spera addirittura in una sua scalata. Così, l’annuncio di Raggi di non voler dare indicazioni di voto per il ballottaggio, unito alla disponibilità ad incontrare entrambi gli sfidanti al Comune (proprio mentre Giuseppe Conte definiva Gualtieri “una persona di valore”), ha alimentato le voci di scontri interni. Da parte sua, in uno dei primi interventi post-voto, la sindaca ha fatto appello all’unità e in giornata anche Luigi Di Maio ha invitato a non speculare “sulle contrapposizioni”.

    Ma nelle chat 5 stelle, soprattutto tra i ‘contiani’, in queste ora starebbe rimbalzando con insistenza la notizia rilanciata da Dagospia di una nomina ‘scomoda’ fatta dalla prima cittadina il 5 ottobre: un consigliere di amministrazione dell’Istituto di previdenza e assistenza per i dipendenti di Roma Capitale (Ipa) che risulta indagato in un’inchiesta che coinvolge anche Luca Di Donna. “La nomina era già stata sospesa”, fanno sapere dal Campidoglio. Ma il segnale è di un clima non propriamente sereno, neanche nel Movimento.

    Fonte:


    www.msn.com/it-it/notizie/politica...D?ocid=msedgntp

    Se non sono velatamente antisemiti sono fascisti, se non sono fascisti son fascioleghisti se non son fascioleghisti son berlusconiani mafiosi se non sono berlusconiani mafiosi sono massoni, se non sono massoni sono omotransfobici, se non sono omotransfobici sono ultra cattolici.

     
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0 replies since 10/10/2021, 09:13   9 views
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