Varsavia: "La crisi dei migranti può sfociare in una guerra con la Bielorussia"

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    Molte le incognite in caso di conflitto. Ecco come l'ambasciata bielorussa in Iraq rilascia i visti per inondare l'Europa di profughi che pagano anche 15mila euro a testa

    Varsavia - La crescente tensione insorta fra la Polonia e la Bielorussia in merito alla crisi migratoria sfociare in un conflitto militare: l’avvertimento arriva direttamente da Varsavia. “Ci aspettiamo una escalation di natura armata”, ha affermato il portavoce del governo, Piotr Muller, secondo quanto riporta il quotidiano The Independent. Molte le incognite che si aprirebbero in caso di un ulteriore innalzamento della tensione. La Russia si è subito schierata a fianco dell’alleato confinante. Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin hanno discusso della situazione al confine tra Bielorussia e Polonia, compattando un fronte comune. “La Bielorussia non si “mettera’ in ginocchio” davanti all’Europa“, dice Lukashenko. Per Varsavia si tratta invece di una campagna di Minsk per mettere sotto pressione e minacciare la stabilita’ dell’Ue.

    Intanto l'Europa sospende i visti agli esponenti del regime bielorusso. Sono circa 4.000 i migranti accampati in Bielorussia lungo il confine con la Polonia, in quello che Varsavia ha definito “un attacco da parte del regime bielorusso”. Parlando al termine del Consiglio per la sicurezza nazionale, il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che la Polonia “sta monitorando la situazione e proteggerà il confine”. “Il regime bielorusso sta attaccando il confine polacco, e sta attaccando il confine europeo, con modalità senza precedenti, spingendo migranti che ha di fatto invitato in Bielorussia e poi li ha spinti al confine”, ha detto Duda.

    In ottobre sono stati registrati circa 11.300 tentativi di ingressi irregolari in Polonia dalla Bielorussia, almeno 23.000 dall’inizio dell’anno. I migranti coinvolti in quello che l’Unione europea ha definito un “attacco ibrido” da parte di Minsk arrivano soprattutto dall’Iraq, ma ci sono anche cittadini siriani, congolesi e camerunensi. Stando a quanto ricostruito oggi dalla Deutsche Welle, i principali punti di partenza dei migranti diretti a Minsk sono tre città del Kurdistan iracheno: Erbil, Shiladze e Sulaymaniyah. Ma un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha segnalato il mese scorso un incremento di voli diretti verso la capitale bielorussa anche da Beirut, Damasco e Amman. Il viaggio può costare ai migranti tra i 12.000 e i 15.000 euro, cifra che comprende visto, volo e trasferimento via terra una volta arrivati in Europa.


    Varsavia - La crescente tensione insorta fra la Polonia e la Bielorussia in merito alla crisi migratoria sfociare in un conflitto militare: l’avvertimento arriva direttamente da Varsavia. “Ci aspettiamo una escalation di natura armata”, ha affermato il portavoce del governo, Piotr Muller, secondo quanto riporta il quotidiano The Independent. Molte le incognite che si aprirebbero in caso di un ulteriore innalzamento della tensione. La Russia si è subito schierata a fianco dell’alleato confinante. Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin hanno discusso della situazione al confine tra Bielorussia e Polonia, compattando un fronte comune. “La Bielorussia non si “mettera’ in ginocchio” davanti all’Europa“, dice Lukashenko. Per Varsavia si tratta invece di una campagna di Minsk per mettere sotto pressione e minacciare la stabilita’ dell’Ue.

    Intanto l'Europa sospende i visti agli esponenti del regime bielorusso. Sono circa 4.000 i migranti accampati in Bielorussia lungo il confine con la Polonia, in quello che Varsavia ha definito “un attacco da parte del regime bielorusso”. Parlando al termine del Consiglio per la sicurezza nazionale, il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che la Polonia “sta monitorando la situazione e proteggerà il confine”. “Il regime bielorusso sta attaccando il confine polacco, e sta attaccando il confine europeo, con modalità senza precedenti, spingendo migranti che ha di fatto invitato in Bielorussia e poi li ha spinti al confine”, ha detto Duda.

    In ottobre sono stati registrati circa 11.300 tentativi di ingressi irregolari in Polonia dalla Bielorussia, almeno 23.000 dall’inizio dell’anno. I migranti coinvolti in quello che l’Unione europea ha definito un “attacco ibrido” da parte di Minsk arrivano soprattutto dall’Iraq, ma ci sono anche cittadini siriani, congolesi e camerunensi. Stando a quanto ricostruito oggi dalla Deutsche Welle, i principali punti di partenza dei migranti diretti a Minsk sono tre città del Kurdistan iracheno: Erbil, Shiladze e Sulaymaniyah. Ma un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha segnalato il mese scorso un incremento di voli diretti verso la capitale bielorussa anche da Beirut, Damasco e Amman. Il viaggio può costare ai migranti tra i 12.000 e i 15.000 euro, cifra che comprende visto, volo e trasferimento via terra una volta arrivati in Europa.

    I militari polacchi ammassati al confine con la frontiera bielorussa

    Il rilascio dei visti è gestito dall’ambasciata bielorussa a Erbil che, stando a quanto riferito alla Dw da un agente di viaggio di Baghdad, “ha esternalizzato le richieste di visto a un certo numero di agenzie di viaggio”. La stessa fonte ha ammesso di essere stata impegnata in tale attività, ma “non lo faccio più perché sta diventando troppo losco e non voglio mettere a repentaglio la mia attività. Ma prima ci volevano dai cinque giorni alle due settimane per ottenere i visti”. Altre fonti hanno riferito alla testata tedesca che le domande di visto sono state esternalizzate anche alle ambasciate della Bielorussia in paesi diversi dall’Iraq.

    “Ora dobbiamo fare i conti anche con il traffico di essere umani sponsorizzato dagli Stati. Ed e’ cio’ a cui assistiamo ora in Bielorussia. Una situazione senza precedenti”. Lo ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johnasson, in audizione in commissione Liberta’ civili al Parlamento europeo. “E’ importante capire quanto sia nuova questa situazione: la Bielorussia e’ un Paese con zero pressione migratoria. E’ un Paese da dove le persone partono, non arrivano. Quello che vediamo e’ un regime disperato, illegittimo, che sta invitando le persone a venire. Dicendo loro che e’ un modo sicuro e facile di arrivare in Ue”, ha spiegato Johannson convinta che “bisogna fermare i voli verso Minsk per evitare che le persone finiscano in questa situazione”.

    Bruxelles ha annunciato misure contro le compagnie aeree coinvolte nel traffico dei migranti, anche alla luce del fatto che diverse società registrate nell’Ue affittano aerei alla compagnia aerea nazionale della Bielorussia, Belavia. “Belavia Airlines ha voli diretti per Minsk da Istanbul, Dubai e altrove. Quindi tutto ciò che devi fare è arrivarci. È un po’ più costoso, ma comunque fattibile”, ha raccontato ancora l’agente di viaggio di Baghdad. L’Irlanda è l’hub dell’Ue per il noleggio di aeromobili, con le aziende irlandesi che gestiscono più della metà degli aerei noleggiati nel mondo.

    Alcune aziende continuano a noleggiare aerei a Belavia, sostenendo di essere vincolate dai contratti. Il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, ha espresso sostegno alle sanzioni proposte da Bruxelles, ma solo mirate a futuri contratti, non a quelli in essere. Altre compagnie aeree, come Qatar Airways e Turkish Airlines, hanno procedure di screening molto più rigorose e richiedono documenti validi ai passeggeri. Tuttavia, come ha sottolineato l’agente di viaggio a Baghdad, può essere difficile accertare la vera natura del viaggio di un passeggero: “Molti iracheni si recano ogni giorno in Turchia e a Dubai. È impossibile distinguere quelli che vogliono raggiungere la Bielorussia e quelli che non lo faranno”.

    La Francia intanto, senza eufemismi ha accusato la Bielorussia di tentare di “destabilizzare” l’Unione Europea organizzando un “traffico di migranti” alla frontiera. “Il regime (di Lukashenko) alimenta un traffico di migranti teso a destabilizzare l’Unione Europea”, ha affermato un portavoce della diplomazia francese ribadendo la solidarieta’ della Francia alla Polonia per questa crisi in corso con Minsk. Molto precisa anche la posizione dell’Europa. “La Bielorussia deve cessare di mettere a rischio la vita delle persone. La strumentalizzazione dei migranti a fini politici da parte della Bielorussia è inaccettabile”, dice Ursula von der Leyen.

    La presidente ha quindi riferito di aver “parlato con il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, con la Prima ministra lituana Ingrida Simonyte e con il Primo ministro lettone Arturs Krisjanis Karins per esprimere la solidarietà dell’Unione europea e discutere con loro le misure che l’Ue può adottare per sostenerli negli sforzi volti ad affrontare questa crisi”. Quindi Der Leyen ha lanciato un appello: “Invito gli Stati membri ad approvare in ultima istanza il regime di sanzioni esteso nei confronti delle autorità bielorusse responsabili di questo attacco ibrido.

    Fonte:


    www.ilgiorno.it/mondo/polonia-biel...tiera-1.7015462

    Ma paesi come la Libia e limitrofi non fanno lo stesso con l'Italia con la mercificazione dei migranti, lucrandoci pure sopra?

    Si fanno due pesi e due misure differenti?

    Si gioca con la pelle dei migranti che vengono visti come se fossero oggetto di arma politica con lo scopo di destabilizzare l'Europa, ma se questo rischia di far arrivare migranti in Germania ecco che di colpo l'Europa di Ursula inveisce propendemente contro la Bielorussia, ma se lo stesso avviene in Italia nessuno dice niente.

    Se lo fanno loro è giusto e passano per difensori d'Europa, se invece lo facciamo noi passiamo per razzisti.
     
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    Non credo proprio che si arriverà a una guerra, almeno nel senso convenzionale
     
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    Speriamo, comunque anche in questa faccenda c'è molto ipocrisia: Da un lato l'Europa di Ursula inveisce contro la Bielorussia perchè essa spinge i migranti verso l'unione europea con lo scopo di destabilizzarla, dall'altra parte c'è tutta la questione dell'Europa meridionale, Italia in primis, alle prese con ripetuti sbarchi provenienti da Libia e limitrofi e nessuno dice nulla.
    I paesi del Maghreb da anni e anni stanno a noi quello che la Bielorussia sta facendo alla Polonia.
     
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2 replies since 10/11/2021, 20:46   17 views
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