C’è poca “carità interpretativa”, sui social

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    Fonte:

    www.ilpost.it/2021/11/18/principio...yXKQlcLXFvvnXl0

    Tale carità interpretativa dovrebbe essere reciproca però, altrimenti se una delle due parti continua ad essere restio e fermo sulle proprie idee e convinzioni, rigettando, gioco forza, quelle del contraente,, l'assieme della discussione perde ugualmente di sostanza. Bell'articolo comunque.

    Comunque devo ammettere che mi viene difficile mettere in pratica appieno questa carità interpretativa, specialmente quando ti ritrovi come interlocutore un fascista per esempio, oppure un anti LGBTIQ+ e cosi via.
    A parole è facile parlare di questa carità interpretativa, ma nei fatti è molto difficile da mettere in pratica, a meno che non si è proprio dei santi, anche se non ci vedo nulla di cosi santifico nel vedere una persona che interloquisce con un fascista, non certo per far valere le proprie ragioni, ma per avere nei sui confronti proprio questa carità interpretativa.

    Oramai penso di aver raggiunto un certo tipo di maturazione il quale mi porta ad evitare di confrontarmi con talune persone, perchè lo ritengo una perdita di tempo, carità interpretativa a parte.
     
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    QUOTE (Gianluca C. @ 11/19/2021, 03:15 PM) 

    Oramai penso di aver raggiunto un certo tipo di maturazione il quale mi porta ad evitare di confrontarmi con talune persone, perchè lo ritengo una perdita di tempo, carità interpretativa a parte.

    Più che altro.

    Se guardi i forum, dico in generale, trovi discussioni interminabili alla fine delle quali, centinaia di pagine, ciascuno è rimasto dell'opinione che aveva all'inizio
     
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    Hai ragione, perchè ognuno è sempre intento a tirare l'acqua al proprio mulino, e mi ci metto pure io, lo ammetto.

    Lo scopo non è tanto cercar far cambiare idea al tuo interlocutore, ma nemmeno quella di mettere in pratica una carità interpretativa che sia reciproca, ma solamente quello di rimanere saldi alle proprie convinzione stando bene attenti a non lasciar adito a possibili retromarce o passi indietro, magari per trovare dei punti in comune.
    Ma come ho fatto notare, difficilmente attraverso la carità interpretativa si possono trovare punti in comune tra due interlocutori che la pensano in maniera diametralmente opposta l'uno dall'altro, soprattutto quando ti trovi a conversare con un fascista convinto.

    Per questo trovo che sia inutile persistere a discutere con certe persone, se non solo per metterci qualche tua battutina, qualche piccolo accenno su come la pensi in merito, ma senza addentrarti troppo facendoti trascinare dalla discussione.
     
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    E' anche un problema del mezzo. Intanto internet non necessita di prossimità fisica, e già questo falsa la maniera di discutere. Ma poi si tende a rispondere subito, senza prendersi il tempo di analizzare quello che scrive l'interlocutore e documentarsi sull'argomento.
    E spesso i forum generalisti ti invogliano a dire la tua anche su argomenti dei quali sai poco
     
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    Concordo, l'assenza della presenza fisica ti mette in condizione anche di poter sparare qualsiasi cosa, esagerando alle volte, uscendo dagli schemi, quasi come se lo schermo del computer facesse da muro tra le varie distanze reali che intercorrono tra i vari interlocutori.

    Dal momento che comunichiamo a distanza attraverso un mezzo (il computer o altro), e dal momento che non ci conosciamo realmente, quel che scriviamo assume una forma astratta, anche se non intenzionalmente.
    Perchè in verità siamo solo sconosciuti che dibattono su cose che non conosciamo mai a fondo attraverso l'etere di internet, soprattutto per quanto riguarda i forum, che sono un imbonitore virtuale di contenuti e discussioni il più delle volte futili, o che perdono del proprio valore iniziale mammano che si va avanti a scrivere - dibattere e controbattere.

    Ho quasi l'impressione che il virtuale ci trasformi tutti in bestie, chi più chi meno tira fuori quasi sempre il peggio di noi, anche se magari nella vita reale non siamo realmente cosi.
     
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  6. Diamanda
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    Credo che la maggior parte delle persone non abbiano assolutamente la capacità di capire che le loro parole e anche a volte certe opinioni estremiste, causano sofferenza agli altri e anche alla società.
    A volte mi chiedo perchè la gente sia cosí infastidita da quello che fanno gli altri.
    Per esempio quando si schifano persino per un bacio tra gay. Io dico, non lo vuoi vedere? Non guardarlo. Ma non privare nessuna persona del suo diritto di dimostrare amore. Magari girati, fai finta di nulla. Ma dire "schifo" oppure pestare gli altri questo non lo tollero. Io personalmente ho dovuto difendere a volte alcuni miei amici gay da gente "deviata". Uso la parola deviata perchè spesso son le famiglie stesse e certi contesti culturali che deviano le persone. Purtroppo mi rendo conto che tanti giovani hanno ancora certe idee e non c'è stata alcuna evoluzione nell'accogliere l'altro.
    Il dialogo con certe persone non può esserci, nonostante tutte le buone intenzioni.
    E i social hanno inasprito ogni tipo di conunicazione rendendo il dialogo ancora più difficoltoso.
     
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    CITAZIONE (Diamanda @ 15/12/2021, 19:37) 
    Credo che la maggior parte delle persone non abbiano assolutamente la capacità di capire che le loro parole e anche a volte certe opinioni estremiste, causano sofferenza agli altri e anche alla società.
    A volte mi chiedo perchè la gente sia cosí infastidita da quello che fanno gli altri.
    Per esempio quando si schifano persino per un bacio tra gay. Io dico, non lo vuoi vedere? Non guardarlo. Ma non privare nessuna persona del suo diritto di dimostrare amore. Magari girati, fai finta di nulla. Ma dire "schifo" oppure pestare gli altri questo non lo tollero. Io personalmente ho dovuto difendere a volte alcuni miei amici gay da gente "deviata". Uso la parola deviata perchè spesso son le famiglie stesse e certi contesti culturali che deviano le persone. Purtroppo mi rendo conto che tanti giovani hanno ancora certe idee e non c'è stata alcuna evoluzione nell'accogliere l'altro.
    Il dialogo con certe persone non può esserci, nonostante tutte le buone intenzioni.
    E i social hanno inasprito ogni tipo di conunicazione rendendo il dialogo ancora più difficoltoso.

    in effetti è cosi, i social, molto spesso, tirano fuori il peggio delle persone, e penso che su questo valga la pena rifletterci sopra.
    Quando si è davanti ad un computer, molto spesso l'aggressività e la propria frustrazione lasciano il posto alla ragione e alle buone maniere.
     
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    Discussione aperta il 19/11/2021!

    virelle , la ""sapienza"" di chi rifiuta ogni tipo di contraddittorio con la scusa che non gli piace l'intercomunicabilità tra i vari forum di forumfree.

    "A prescindere dai motivi del "disappunto" di CISALPINO (che riconosce la sua medesima difficoltà in proposito)"

    Nello scrivere questo, virelle, hai mostrato nei miei confronti proprio una bassissima carità interpretativa.
    Si che per "carità interpretativa", in sintesi, significa avere la volontà di mettersi nei panni di chi scrive, e cercare di vedere la cosa dal suo punto di vista, per poi risponderli in merito, cercando di INTEPRETARE ciò che ha scritto, secondo il suo punto di vista.
    Questo tu non lo hai fatto e sei partita subito in quarta, pensando (erroneamente), che io non avessi capito il vero significato di carità interpretativa.

    La mia critica verte appunto sul fatto che a conti fatti, trovo difficile da applicarla, alla stessa identica maniera di come tu non abbia applicato questa carità interpretativa su di me.
     
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7 replies since 19/11/2021, 15:03   98 views
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