Italo Disco. Il suono scintillante degli anni 80 immerge lo spettatore nell'universo musicale di un'epoca.
Quella in cui milioni di giovani europei si abbandonavano al ritmo scatenato di una musica fatta di melodie sintetiche ed accattivanti, testi inglesi più o meno bizzarri, ritmi elettronici coinvolgenti e videoclip visionari.
Erano brani cibernetici alimentati dai sogni e delle speranze di giovani musicisti capaci di sfornare del pop strabiliante, muovendosi sempre a cavallo tra il trash e l'eccellenza. Era il mondo della Italo Disco: nato in Italia, rinforzato in Germania fece ballare tutto il pianeta.
Nel raccontare la nascita e lo sviluppo di un genere musicale dalle molteplici anime, questo documentario approfondisce gli aspetti creativi, economici e produttivi di quella che è stata anche industria musicale e fenomeno sociale. Nel farlo unisce una approfondita ricerca d'archivio con interviste ad artisti e protagonisti dell'epoca.
Pulsando al ritmo coinvolgente delle composizioni dell'epoca, nonché svelando brani cult meno conosciuti al grande pubblico, Italo Disco. Il suono scintillante degli anni 80, accompagna lo spettatore alla scoperta di un suono tanto commerciale quanto avveniristico.
Il suono di un epoca molto spesso raccontata, ma non sempre davvero capita.
A una certa distanza temporale le cose si vedono diversamente... appaiono "storiche", "mitiche" eccetera. Si rivaluta tutto, anche per un effetto nostalgia. Erano canzonette ballabili però prodotte con mestiere, bei suoni, e in mezzo c'erano anche cose musicalmente interessanti
Va detto che è stato un periodo in cui dall'Italia usciva musica pop fatta bene e che in qualche caso andava forte anche all'estero: Battiato incideva anche in spagnolo, Branduardi era una star in Francia...
Poi lui è sempre stato affascinato da quei territori, e a parer mio, viste anche le caratteristiche fenotipiche che aveva, discendeva proprio da quella stirpi. Certo, non posso avere alcuna prova certa che possa avvalorare la mia ipotesi.
Reincideva i successi in versione spagnola per proporli anche su quel mercato Qualche canzone in arabo l'avrà fatta per affinità culturali, ma non penso vendesse dischi nei paesi del nord Africa o nei territori di religione musulmana (non so nemmeno se fossero consentiti la vendita o l'ascolto di musica straniera)
Si trovava musica occidentale liberamente in vendita? Passava in tv o radio?
si, sia in vendita che passata in TV E radio. La Tunisia era il paese islamico "piu laico" ed occidentalizzato e tutt or rimane uno di quelli dove la laicitá é importante