Devastata sede Pd di Anzio, scritte contro Lina Giannino: "Sulla 'ndrangheta non si fa la spia"

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    di Clemente Pistilli

    La sede del Pd di Anzio devastata e con scritte contro Lina GianninoLa sede del Pd di Anzio devastata e con scritte contro Lina Giannino
    Dopo una trasmissione di La7 in cui si parlava delle infiltrazioni mafiose sul litorale cristallizzate dall'inchiesta "Tritone" con 65 arresti, è partita la caccia a chi ha parlato. Il prefetto sta valutando se sciogliere il comune e anche Nettuno,

    Devastata nella notte la sede del Pd di Anzio, in via Aldobrandini, dove sono state vergate con una bomboletta spray scritte contro la consigliera comunale dem Lina Giannino, già oggetto in passato di una serie di intimidazioni. Un gesto compiuto da ignoti a pochi giorni di distanza dalla messa in onda di un servizio di La7 sulla mafia ad Anzio e Nettuno e i rapporti tra gli indagati nell'inchiesta "Tritone", culminata quattro mesi fa con 65 arresti, tra cui diversi politici dei due Comuni.

    Dopo la trasmissione televisiva, sui social è partita una sorta di caccia a quanti hanno parlato della 'ndrangheta sul litorale con l'autore dell'approfondimento, bollati da qualche politico, e non solo, come spie. E proprio spia è uno degli insulti rivolti alla Giannino nelle scritte sui muri della sede del Partito democratico. Un clima pesante. Come e più di sempre.

    Mentre le commissioni d'accesso inviate dal prefetto Matteo Piantedosi, che devono valutare se i Comuni di Anzio e Nettuno sono infiltrati dalle mafie, hanno preso altro tempo. "Siamo con Lina Giannino e con il Pd di Anzio vittime di nuove minacce e intimidazioni. C’è chi vuole fermare l’impegno per la legalità. Pieno sostegno alle Forze di Polizia e alla magistratura per l’azione quotidiana di lotta alla criminalità organizzata", ha twittato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.


    Solidarietà anche dal senatore e segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, e dal presidente del consiglio regionale Marco Vincenzi. Sull'accaduto intanto stanno indagando i carabinieri. A intervenire infine il presidente del coordinamento antimafia Anzio-Nettuno, Edoardo Levantini, e di Reti di giustizia, Fabrizio Marras che, parlando di "comportamenti tipici di contesti ad alta densità mafiosa dove vige un muro di omertà”, chiedono agli inquirenti "il massimo sforzo per far luce su questi gravi fatti".


    Fonte:

    https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/05...spie-351820378/
     
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