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A differenza delle tribł celtiche stanziate in Cispadana, quelle in Transpadana godettero pił a lungo della propria identitą nazionalistica. In Cispadana ci furono veri e propri deportazioni e genocidi di massa, confische di territorio, una presenza costante di militari romani invasori e politiche colonialistiche atte a cancellare ogni traccia degli abitanti nativi di stirpe celtica.
Quello che viene riportato dall'archeologa Maria Teresa Grassi nel suo libro "La romanizzazione degli Insubri":
Viene ripetuto a grandi linee anche dall'archeologa Maria Fortunati nel libro "La pianura bergamasca in etą romana":
Si potrebbe dire che la romanizzazione della Gallia Transpadana fu semipacifica, attraverso le rotte commerciali e l'apporto graduale di assimilazioni di modelli culturali romano - italici con stanziamenti di veri e propri villaggi rurali. E i coloni invasori romani lasciarono ampio margine di libertą alle tribł celtiche stanziate in loco, cosa che non avvenne in Cispadana. Sostanzialmente la parte pił celtica della Cisalpina č appunto la Transpadana, ovverosia le attuali regioni del Piemonte e della Lombardia.
Anche se dal punto di vista etnico e genetico, la celticitą dei cisalpini č distribuita in modo uniforme da ambo le parti.
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