La vera rivoluzione anarchica

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    La vera rivoluzione, se cosi la si volesse intendere, non sta nell'abolizione del lavoro (salariale o meno), ma nella liberalizzazione del denaro attraverso la monopolizzazione della zecca, che non sarebbe più in mano alle varie potenze statali, oppure, nel caso dell'Unione Europea, l'attuale BCE che decide la quantità delle banconote da stampare nella zona di circolazione dell’Euro, ivi compresi le banche nazionali degli stati membri, che sotto ordine della BCE, mandano sotto stampa il quantitativo prestabilito, cosi come per gli stampatori privati che fanno capo alla Banca Centrale Europea, ma al popolo nel suo insieme, non solo della classe lavoratrice.

    Una volta che il popolo controlla il proprio portafoglio, ovvero la quantità di banconote da mettere in circolazione in maniera equa per ogni nucleo famigliare e per ogni singolo individuo, si risolverebbero un enormità di problemi. Bisogna affrontare la questione economica dal punto di vista anarchico, ma senza volerne a tutti i costi la sua abolizione.

    Cosi facendo si arriverebbe ad un auto sostentamento anarchico equo e su scala mondiale, senza che si vengano a creare disuguaglianze tra i produttori (che si serviranno della robotizzazione industriale) ed i consumatori. Cosi come i beni ed i servizi prodotti da terzi continueranno ad esistere, in questa maniera il singolo individuo che necessita di un dentista, per esempio, potrà tranquillamente servirsene poiché avrà denaro per pagarlo.

    Con la liberalizzazione del denaro, il sistema capitalistico crollerebbe. Andrei anche oltre, senza dover per forza stampare banconote in relazione al sistema aureo vigente:
    ogni mese e per tutta la popolazione mondiale, elargirei somme di denaro elettronico attraverso il bancomat del popolo, dove le banconote vengono sostituite da una carta che mensilmente verrebbe ricaricata da numeri, a prescindere se lavori, non lavori, o se sei un lavoratore autonomo o meno. In pratica una forma di autosussistenza creata dal popolo e per il popolo.
    Un reddito universale mensile per tutti i popoli della Terra. Per evitare un rincaro astronomico dei prezzi, si dovrebbe stabilire per legge una soglia per qualsiasi prodotto, di modo che non potranno essere messi in vendita ad un prezzo che vadano oltre quella soglia, scongiurando il rischio di dover pagare una mela 2.000 € - per fare un semplice esempio.

    Al posto di abolirlo definitivamente bisognerebbe anarchicizzare la concezione del denaro, per strapparlo dalle grinfie del capitalismo.
    Per emanciparsi dal capitalismo bisogna prima di tutto emanciparsi dal concetto capitalistico del denaro: una società post capitalistica sarà una società che avrà rivoluzionato il concetto stesso del denaro, anarchizzandone i principi su cui si fonda dal suo interno, ma senza abolirlo.
    Se tu fai proprio il concetto del denaro (anarchizzandolo su scala globale), privi del tutto i detentori del capitale del loro potere materiale, facendo crollare definitivamente il sistema capitalistico.

    La concezione capitalista del denaro consiste nella privatizzazione e nel fatto che solo coloro i quali già lo detengono possano averne ancora, mentre la mia concezione anarchica del denaro mira alla liberalizzazione di esso, facendo in modo che tutti ne possano usufruire e non soltanto i ricchi benestanti.

    Capitolo tecnologia:

    Io la tecnologia la vedo come un mezzo per la realizzazione dell'anarchismo, se essa è scaturita dall'animo pio degli esseri umani, non certo da quello malvagio.

    E' soltanto una constatazione inerente al fatto che i soldi sono il mezzo per procurarsi beni di prima necessità. Ma questo non risolverebbe il problema del tutto, visto che con l'aumento costante della popolazione mondiale non ci saranno più terre a sufficienza, il che fa si che non ci siano risorse sufficienti per soddisfare il fabbisogno di tutta la popolazione mondiale: è qui che la tecnologia dovrebbe venirci in aiuto, attraverso la sperimentazione di nuovi macchinari in grado di autoprodurre il cibo senza che vi sia la necessità di passare per forza alla coltivazione e agli allevamenti intensivi. Se cosi non fosse, vi saranno sempre più persone che moriranno di fame a discapito di quei pochi privilegiati che avranno la possibilità di rifocillarsi ogni giorno.
    Bisognerebbe sperimentare l'energia toroidale, ovverosia una forma di energia prodotta dalla Terra, gratuita e non inquinante.

    Il paradosso è che siamo nati con questa predisposizione, ovvero con questo bisogno primario di bere e mangiare per continuare a vivere, eppure non tutti hanno la possibilità di attingere a questi bisogni fondamentali, sia per la mancanza di denaro sia per problemi legati alle intemperie climatiche o alle guerre.


    Edited by CISALPINO - 21/9/2023, 19:59
     
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    https://https://cisalpina.forumfree.it/?t=78770298
     
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    Apro il link e mi compare la scritta: impossibile raggiungere questa pagina.
     
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    Strano, ho fatto copia incolla

    Cmq mi riferivo al thread sulle banconote svizzere dove abbiamo parlato dell'emissione di moneta
     
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    Ho un vago ricordo.

    Comunque ho voluto una volta per tutte dire come la penso io in merito al denaro e alla sua liberalizzazione.
     
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    Ondablu Cosa ne pensi del mio post iniziale?
     
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    Si, interessante. Ma è una tua idea, cioè hai studiato tu questo sistema economico o ci sono delle pubblicazioni che descrivono questo modello su base anarchica?
     
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    CITAZIONE (Ondablu @ 20/1/2024, 21:17) 
    Si, interessante. Ma è una tua idea, cioè hai studiato tu questo sistema economico o ci sono delle pubblicazioni che descrivono questo modello su base anarchica?

    No, è tutta farina del mio sacco, quindi consapevole che quanto scritto da me derivi solo da una mia "teoria" se cosi si può descrivere. Meglio definirla una personale visione che riguarda l'emancipazione del denaro attraverso la sua totale legalizzazione da parte del popolo e non più dai potentati.
    Il sistema capitalistico cosi facendo, sempre secondo il mio punto di vista, crollerebbe su se stesso.
     
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    Non hai mai pensato di creare un villaggio in cui ci si autogestisce e produttivamente autonomo in cui sperimentare il tuo modello?
     
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    Nel mondo esistono un sacco di comune anarchiche, ovverosia spazi autogestiti all'interno di società orizzontali dove ognuno fa il proprio dovere a seconda delle proprie conoscenze e passioni.

    Io non ci ho mai vissuto ma ho conosciuto persone che hanno fatto questa esperienza e che ci vivono tutt'ora.
    Sinceramente non sono il tipo di persona che si mette a fondare una comune anarchica, men che meno sul modello sopraelencato.
    Il mio modello dovrebbe partire dal basso per estendersi a livello globale in tutto il pianeta. Ma sono conscio dell'attuale utopia purtroppo.
     
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    Ok capito.
     
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    Utopismo e anarchismo globalizzato, sono termini paritetici ad essere realisti.
    Ma io non smetterò mai di essere un utopico anarchico in questo mondo dispotico.
     
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    Bisognerebbe anarchizzare il pianeta attraverso l'uso del verbo e non delle armi. Ma tra il dire è il fare ci passa l'oceano.
     
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    Il problema è che molti non hanno interesse che ci sia l'anarchia, tutti quei soggetti che traggono profitto dal sistema capitalistico.
     
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    CITAZIONE (Ondablu @ 20/1/2024, 22:27) 
    Il problema è che molti non hanno interesse che ci sia l'anarchia, tutti quei soggetti che traggono profitto dal sistema capitalistico.

    Ma anche di tutti quelli che ne sono inconsapevolmente assuefatti a tal punto da non riuscirne più a farne a meno. E questi sono i più "pericolosi", perdonami il temine, visto che sarebbero disposti a tutto purchè non cambi nulla. Sono i soldati inconsapevoli del sistema capitalistico/borghese e la borghesia fa leva proprio sui ceti medi, che, a loro volta, finiscono per imborghesirsi: identificandosi con la borghesia reazionaria e padronale,

    Il Filosofo Mieli scrisse:

    "Il maschilismo dimostra di essere il più grave impedimento alla realizzazione della rivoluzione comunista: esso divide il proletariato e – quasi sempre – fa dei proletari eterosessuali i tutori della norma sessuale repressiva di cui il capitale necessita per perpetuare il proprio dominio sulla specie. Gli eterosessuali maschi proletari sono corrotti: essi accettano di farsi pagare la misera moneta fallofora del sistema per tenere a freno, in cambio delle gratificazioni meschine che ne traggono, la potenzialità rivoluzionaria.

    L'onere accecante della condanna interiorizzata, le condizioni di illibertà e di disperazione in cui vivono, inducono ancora oggi troppi omosessuali ad accontentarsi di una forma di adattamento qualunque, a sognare i vestiti, la casa e i sorrisi fascisti dell'''uomo vogue" (con il quale vorrebbe a suo tempo identificarsi aggiungo io), e/o ad aspirare al conseguimento di ulteriori diritti civili, ma il sistema ne approfitta: "il sistema è il gattopardo che ci spinge ad auspicare che tutto venga mutato, affinché tutto resti come prima".
    Adeguarsi al sistema significa accettare la persecuzione, lo sterminio che contro di noi esso a sempre perpetuato; vuol dire farsene complici.."

    Partendo dal presupposto che non accetto tutto quel che ha scritto Mieli in Elementi di critica omosessuale Ondablu , cambio alcuni termini di quanto ho riportato per adattarlo ad una visone anarchica:

    Il maschilismo dimostra di essere il più grave impedimento alla realizzazione della rivoluzione anarchica: esso divide il proletariato e – quasi sempre – fa dei proletari i tutori della norma sessuale repressiva di cui il capitale necessita per perpetuare il proprio dominio sulla specie. I proletari sono corrotti: essi accettano di farsi pagare la misera moneta fallofora del sistema per tenere a freno, in cambio delle gratificazioni meschine che ne traggono, la potenzialità rivoluzionaria anarchica.

    L'onere accecante della condanna interiorizzata, le condizioni di illibertà e di disperazione in cui vivono, inducono ancora oggi troppi proletari ad accontentarsi di una forma di adattamento qualunque, a sognare i vestiti, la casa e i sorrisi fascisti dell'''uomo vogue" (con il quale vorrebbe a suo tempo identificarsi aggiungo io), e/o ad aspirare al conseguimento di ulteriori diritti civili, ma il sistema ne approfitta: "il sistema è il gattopardo che ci spinge ad auspicare che tutto venga mutato, affinché tutto resti come prima".
    Adeguarsi al sistema significa accettare le catene, la sottomissione che contro di noi esso a sempre perpetuato; vuol dire farsene complici..

    Edited by CISALPINO - 21/1/2024, 11:49
     
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