La favola di Pinocchio - Una lettura che varia in base al livello di coscienza dell'individuo.

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    La favola di Pinocchio è un racconto iniziatico che al profano viene velata sotto l'apparenza di storiella per bambini che insegna a loro di non dire bugie, a rispettare le regole, a non disobbedire mentre gli adulti la vedono in modo superficiale, ovvero che Geppetto è un povero e anziano falegname, Mangiafuoco il cattivo e il Grillo Parlante un insetto umanoide che se ne va in giro vestito in smoking e papillon a emancipare i bugiardi. In realtà, nel 1881, lo scopo di Collodi, massone ed esperto di simbologia esoterica, era un altro: illustrare quella che è a tutti gli effetti una parabola che rappresenta la possibile evoluzione dell'essere umano.
    Già il nome è un'allusione. Pinocchio deriva dalla composizione delle parole pino-occhio: l'occhio della ghiandola pineale, associata al settimo chakra e dall'aspetto di una pigna. La favola rappresenta il percorso iniziatico verso il risveglio dell'Essere attraverso l'apertura del terzo occhio.
    Il falegname Geppetto è il Creatore di un burattino di legno, non un vero padre ma il suo Dio; Pinocchio non nasce da una donna, bensì è un essere meccanico scolpito nel legno capace di camminare e parlare ma non è dotato di coscienza, quindi non ancora umano.
    Appena creato, Pinocchio si dimostra ingestibile, poiché schiavo dei suoi istinti naturali, non ha ancora ritrovato nè la sua anima (la Fata Turchina) nè tantomeno il Padre, dal quale si separa per conoscere le insidie del mondo.
    Lungo il cammino iniziatico impara a conoscere se stesso, a gestire il suo corpo, le emozioni e la mente, sorvegliato a distanza dalla sua anima, la Fata, che lo aiuta nei momenti più bui e gli indica continuamente la giusta via. Incontra il Gatto e la Volpe (corpo emotivo e corpo mentale), due loschi individui che lo illudono e ingannano: gli fanno credere di poter moltiplicare facilmente i suoi soldi anche senza possedere ancora la vera Conoscenza, quelle che dovrebbe acquisire frequentando la scuola come gli consigliano prima il Padre e poi il Grillo Parlante e la Fata. La scuola rappresenta quella iniziatica, ma anche la facoltà di vivere conseguendo la conoscenza, cioè la vera ragione dell'esistenza umana.
    Tornando al Gatto e la Volpe, il primo ripete la parte finale delle frasi dette dal secondo, come se fosse un'eco. Quindi il nostro consueto modo di pensare e influenzare le nostre emozioni, le quali vibrano nella mente che incontra il corpo. A un certo punto questi prendono il sopravvento attentando alla vita del burattino tramite impiccaggione. A questo punto, Pinocchio muore e resuscita.
    Mangiafuoco invece è il burattinaio, ossia il sistema, il mondo materiale: le marionette vengono sfruttate e possono essere anche sacrificate alla sua potenza, in qualunque momento.
    Poi c'è Lucignolo, colui che distrae Pinocchio dalla Conoscenza e gli impedisce dunque di diventare finalmente Uomo. Lucignolo lo indirizza al Paese dei Balocchi, dove tutti gli abitanti sono bambini (inteso animicamente), poco evoluti e schiavi dell'ignoranza. Lucignolo ne parla bene di questo luogo: «Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica. Figurati che le vacanze dell’autunno cominciano col primo di gennaio e finiscono con l’ultimo di dicembre. Ecco un paese come piace veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili!». Dunque, involuzione totale ed esaltazione dell'ignoranza. Lì Pinocchio, assieme a Lucignolo, viene trasformato in asino, una temporanea esperienza di retrocessione animica.
    Infine, Pinocchio finisce nella pancia di un pescecane dove, alla fine del ciclo evolutivo, si ricongiunge nuovamente al Padre diventando un bambino in carne e ossa.
    Questa è la storia di Pinocchio, una narrazione dal doppio significato: uno riservato alle masse e l'altro a coloro "che sanno e che hanno occhi per vedere" oltre il senso letterale. Quindi, una lettura che varia in base al livello di coscienza dell'individuo.
     
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